MEMORANDUM DI LEGISLATURA. FUGGIASCHI

Verso le ELEZIONI DEL 4 MARZO. La sintesi delle nostre osservazioni e raccomandazioni per la prossima legislatura.

Le principali criticità

Assenza di un testo unico in materia di Asilo pienamente rispondente allo spirito della normativa Europea in materia

Gravi carenze da parte del nostro Paese e dell’Unione Europea nella tutela dei diritti umani dei richiedenti asilo in condizione di stallo nei paesi dell’Africa mediterranea o di transito – ad esempio, il Niger -, dove subivano palesi violazioni dei diritti inalienabili di ogni essere umano che si sono accentuate ulteriormente a seguito degli accordi con il governo Libico e con la decisione di intervenire militarmente in Niger.

Mancato rispetto da parte del nostro Paese del principio di non refoulemnent troppo spesso, infatti, giunge la notizia di un barcone “soccorso” dalla guardia costiera libica, i cui passeggeri vengono poi trattenuti nei tristemente noti lager libici.

Carenza di un’informativa legale esaustiva e adeguata su diversi temi: diritto di asilo e diritto all’accoglienza

Fortissimi ritardi e carenze nell’organizzazione di un sistema di accoglienza diffuso sul territorio nazionale basato sull’integrazione con le realtà e le comunità locali. Si conferma, invece, la tendenza iad avvalersi principalmente dell’accoglienza straordinaria a scapito del modello virtuoso SPRAR.

le nostre raccomandazioni

Istituzione del Permesso di soggiorno per comprovata integrazione. Stando alle rilevazioni contenute del Rapporto sulla protezione internazionale in Italia del 2017, la durata dell’esame della domanda di protezione internazionale molto spesso si protrae per un periodo eccessivamente lungo. Nelle more della decisione, il richiedente potrebbe già aver avviato un fruttuoso percorso di inclusione sociale. Questo permesso di soggiorno dovrebbe essere concesso anche ai quei richiedenti asilo che, nelle more della decisione sulla loro domanda, sono già diventati parte attiva e dinamica della società.

Introduzione di una normativa specifica dei centri hotspot. L’approccio hotspot, non privo di enormi criticità, si realizza soprattutto negli omonimi centri hotspot, situati soprattutto nei luoghi costieri di approdo. Nonostante non siano teoricamente assimilabili ai centri per l’espulsione degli immigrati irregolari, di fatto gli hotspot sono stati più volte criticati per alcune violazioni di diritti fondamentali. Gli hotspot non sono disciplinati da una legge, ma trovano il loro fondamento giuridico in una circolare del Ministero dell’interno.Trattandosi quindi di un aspetto ormai fondamentale nel più ampio sistema del diritto di asilo, e a prescindere da ogni convinzione personale, disciplinare l’intero approccio hotspot con fonti di rango superiore si può considerare il minimo che il legislatore debba fare.

L’abolizione del nuovo rito per stranieri che presentino ricorso avvero le pronunce della commissione territoriale. Nel 2017 il parlamento italiano ha approvato il decreto legge 13/2017, che ha introdotto alcune novità nel nostro ordinamento. Molte delle quali fortemente discusse. Tra queste, una sostanziale riforma del processo in materia di riconoscimento della protezione internazionale. In primo grado, ad esempio, è stata soppressa l’audizione personale del richiedente, salvo alcune e minime deroghe. Considerando l’argomento – quello della protezione internazionale – che oltre all’analisi di elementi oggettivi si basa fortemente sull’ascolto e la credibilità del richiedente, una simile norma appare discutibile. Altra norma assai criticata è l’abolizione del secondo grado di giudizio, in quanto il provvedimento con cui si esprimerà il giudice sarà esclusivamente ricorribile per Cassazione e non impugnabile in Corte di appello.

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