Le principali criticità
Dopo un miglioramento progressivo della situazione seguito alla sentenza Torregiani del 2013 si registra di nuovo un incremento della popolazione penitenziaria determinato dalla cessazione dell’efficacia della liberazione anticipata speciale (che ampliava di 30 giorni il beneficio altrimenti conseguibile), dal’esiguità del personale assegnato agli uffici dell’esecuzione penale esterna- essenziali per l’applicazione delle misure alternative alla detenzione e dalla scarsa presenza di camere di sicurezza dove trattenere soggetti sottoposti per poche ore a misura precautelare (es. il fermo di polizia), che ha comportato il ritorno del fenomeno delle “porte girevoli”- ovvero della detenzione in carcere per una notte di soggetti che non dovrebbero transitarvi- che il legislatore aveva inteso contrastare sin dal 2011, con il d.l. 201
Mancata depenalizzazione, di fatto, in materia di immigrazione irregolare.
Le nostre raccomandazioni
Promuovere un percorso di ampia depenalizzazione di reati privi di offensività a terzi, in particolare in tema di stupefacenti e immigrazione che rappresentano la causa principale del sovraffollamento penitenziario;
Introdurre pene detentive non carcerarie da eseguire presso il domicilio e misure interdittive quali pene principali, così da ridurre l’area della reclusione;
Ridurre l’ambito di applicazione delle espulsioni a titolo di misure di prevenzione per gli stranieri ritenuti pericolosi e, più in generale, delle altre misure di prevenzione personali, applicate non in ragione della commissione di un reato ma del sospetto che l’interessato possa commetterlo;
Estendere l’obbligo di convalida giurisdizionale ai trattamenti sanitari obbligatori non ospedalieri, previa attribuzione al giudice di più pregnanti poteri di valutazione in sede di convalida.
Limitare e progressivamente abolire il ricorso alla contenzione fisica nei confronti dei malati mentali.