Le principali criticità
La clausola di invarianza finanziaria posta alla base dell’attuazione delle leggi sugli ecoreati e alla creazione di una coerente cornice istituzionale, organizzativa e operativa dedicata alla tutela dell’ambiente rende difficile immaginare una loro piena e reale attuazione.
Si evidenziano contraddizioni e ambiguità nelle politiche ambientali del Governo che da un lato aderiscono gli obiettivi di decarbonizzazione dell’economia e dall’altro mantengono incentivi e sostegni fiscali a settori inquinanti.
Governo ed enti locali stentano ad adottare misure e azioni efficaci di salvaguardia della qualità dell’aria e di contrasto all’inquinamento atmosferico. In tal senso sull’Italia pendono due procedure di infrazione avviate dalla Commissione europea ed è probabilmente in arrivo una terza.
Non esiste ancora quadro normativo complessivo ed efficace di contrasto al consumo di suolo.
Le nostre raccomandazioni
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Garantire il funzionamento del nuovo quadro normativo relativo al codice penale ambientale, assicurando risorse finanziarie adeguate;
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Rafforzare il piano dei controlli e l’azione giudiziaria di contrasto ai reati ambientali;
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Avviare un processo di integrazione dei diversi dispositivi dedicati alla protezione dell’ambiente, eliminando gli elementi in conflitto con le politiche ambientali come la reiterazione di sussidi e incentivi a settori che utilizzano combustibili fossili;
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Sostenere programmi di informazione e coinvolgimento della cittadinanza;
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Adempiere alle indicazioni contenute nelle procedure di infrazione emanate dalla Commissione europea e relative al superamento dei livelli di tolleranza dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane;
- Riproporre i contenuti del disegno di legge sul consumo di suolo e riuso del suolo edificato (A.S. 2383), assumendo come impegno imprescindibile l’azzeramento del consumo di suolo entro il 2050.