People. Prima le persone: in piazza il Paese che vogliamo

Oltre 250 mila persone a Milano: una piccola delegazione dell'Italia che non ha paura di fronte al futuro

È questa l’Italia per cui abbiamo lavorato in questi anni, che abbiamo contribuito a costruire e possiamo promettervi che mai, proprio mai, vi permetteremo di distruggerla. E lo facciamo anche per chi non la pensa come noi, perché un paese intollerante, cattivo, arrabbiato non fa bene neanche a chi è stato abituato a odiare. Ve lo dimostreremo con l’amore, quanto belli siamo.

Luigi Manconi (UNAR) : "L'Italia non è un paese razzista"

"Centomila, centocinquanta mila, non è importante contare quanti hanno manifestato oggi a Milano. È fondamentale, piuttosto, cogliere il significato profondo di questo corteo. Ovvero l'Italia non è e non è destinata a diventare un paese razzista. I razzisti esistono, gli atti di intolleranza crescono, così come l'ostilità verso gli stranieri da parte di strati popolari provati e mortificati dalla crisi economico sociale: una intolleranza spesso assecondata e addirittura incentivata da settori della classe politica" - così Luigi Manconi, direttore dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, commentando la manifestazione contro il razzismo organizzata a Milano. "Ma nella società italiana è presente una forte disponibilità - continua Manconi - ancora sotterranea che fatica a emergere, alla convivenza pacifica con i cinque milioni e duecento mila stranieri regolari e con i novecento mila minori presenti nelle nostre scuole. L'Italia non è un paese razzista né è destinato a diventarlo: bisogna sostenere questo rifiuto dell'intolleranza e del razzismo che oggi si è manifestato così limpidamente a Milano".

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