di Anna Lombardi - La Repubblica
L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani difende lo stop imposto dal consiglio di Stato Frances. Ma Valls insiste: e cita la Marianne simbolo della Francia "scapigliata e a seno nudo"
PARIGI - L'Onu contro il divieto di portare il burkini, il costume che copre anche testa braccia e gambe usato in spiaggia dalle donne musulmane. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha infatti commentato positivamente lo stop imposto dal Consiglio di Stato francese alle misure volute da alcuni sindaci. "Queste scelte non migliorano la situazione della sicurezza e tendono invece ad alimentare l'intolleranza religiosa e la stigmatizzazione delle persone di fede musulmana in Francia, soprattutto le donne". Per poi concludere: "La parità di genere non si ottiene regolamentando dall'alto ciò che le donne indossano".
Ma il premier francese Manuel Valls non molla: e per difendere la sua decisione tira in ballo perfino la Marianne, la figura femminile simbolo della Repubblica Francese che ne rappresenta i valori di Liberté, Égalité, Fraternité, la cui iconogradia deriva dal celebre quadro di Eugène Delacroix "La libertà che guida il popolo alla vittoria". Parlando ieri a Colomiers, in Alta Garonna, Valls ha infatti ribadito il suo no al burkini motivandolo con la necessità di "combattere il nuovo totalitarismo islamico", ricordando che il simbolo del Paese è appunto quella donna scapigliata "perché libera" e col seno scoperto "perché nutre il popolo". Ma il paragone è piaciuto poco: l'ecologista Cecile Duflot, ex Ministro della Giustizia Territoriale, lo ha criticato dicendo che "Valls farebbe meglio a non fare disgressioni che lo fanno inciampare" postando poi su Twitter la rappresentazione fatta da donne della banlieue di una Marianne velata. Mentre il socialista dissidente Benoit Hamon, candidato alle primarie interne del partito, lo ha accusa "di aver diviso il Paese durante l'estate".