di Elisa Sola - Corriere della Sera
Dalle squadre di agenti permanenti alla sorveglianza, la sindaca Cinque Stelle avvia «un percorso per ripristinare la legalità nelle baraccopoli»
Squadre di vigili permanenti, telecamere e un appello alla procura affinché indaghi sui redditi dei residenti. Chiara Appendino dichiara guerra ai rom. Come anticipato in campagna elettorale, la sindaca di Torino — che ieri ha riunito assessori e comandante della polizia municipale — ha stabilito una serie di azioni — «l’inizio di un percorso» — per «ripristinare la legalità nelle baraccopoli». L’obiettivo è arrivare, entro quattro anni, allo smantellamento delle strutture.
Nei prossimi giorni nel campo di via Germagnano — dove, nel maggio 2015, alcuni rom avevano devastato il canile confinante — inizieranno i controlli straordinari dei vigili. «Uno dei problemi principali sono i roghi dei rifiuti pericolosi» spiega Alberto Unia, capogruppo del M5S in consiglio, che precisa: «Ne vengono appiccati uno ogni due giorni da cinque anni». La volontà della sindaca è anche quella di «scoprire i finti poveri». «Chiederemo alla procura di valutare la possibilità di verifiche patrimoniali per alcune famiglie». La Lega apprezza. «Siamo soddisfatti» commenta Alessandro Ciro Sciretti, capogruppo nella circoscrizione dove si trova il campo nomadi, che esorta ad «espellere» i rom dalla città.