Le criticità
E' noto quanto sia difficile, complicata e faticosa quanto necessaria, indispensabile e ineluttabile, la strada da percorrere per garantire in modo effettivo ed efficace la libertà di espressione. Si pensi alle questioni relative alla libertà di stampa, alle volte compromessa da intimidazioni fisiche e verbali e pregiudicata da pressioni politiche, sociali, criminali. Si pensi al diritto all’oblio, come diritto ad essere dimenticati, quando però la cancellazione o la deindicizzazione dei propri dati entra in rotta di collisione con l’interesse pubblico alla conoscenza dell’informazione. Si pensi alla dignità, lesa, travolta, violentemente calpestata da un trattamento illecito di dati personali, realizzato tramite un uso spregiudicato degli strumenti informatici, a danno dei minori. Si pensi alla tutela della verità storica che ha spinto, in nome della libertà di espressione, a rifiutare risolutivamente la richiesta di oscurare materiale offensivo, testi negazionisti.
Le raccomandazioni
Si auspica un intervento legislativo in grado di intervenire su più aspetti e in particolare: • sul diritto di accedere alla rete, in condizioni di parità. Pare opportuna una specifica, puntuale e dettagliata configurazione del diritto di accesso; • sul diritto all’oblio. Tenuto conto dei molteplici e alle volte contraddittori orientamenti giurisprudenziali, una disciplina della materia organica, unitaria e omogenea potrebbe contribuire a un miglior bilanciamento tra libertà di informazione e tutela dell’identità digitale, nonché potrebbe incrementare quell’insopprimibile esigenza di certezza del diritto, dei diritti; • sulle “modalità” di esercizio dei diritti di cittadinanza digitale. Posto che gran parte dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione si realizza ormai in rete, pare necessario un intervento efficace ed efficiente di regolamentazione di tali diritti.