La legge quadro sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (47/2017) introduce presso i Tribunali per i minorenni gli albi dei tutori volontari per minori non accompagnati. Si tratta di una nuova possibilità di genitorialità sociale finalizzata ad aiutare i minori che approdano sulle nostre coste soli o comunque senza riferimenti. Con l’espressione ‘tutore volontario’ si intende un privato cittadino, selezionato e formato dai Garanti regionali per l’Infanzia, e disposto ad assumere la tutela di un minore non accompagnato (o di più minori nel caso di fratelli e sorelle) a titolo gratuito. I suoi compiti sono quelli previsti dal Codice Civile. Il tutore sarà dunque colui che insieme al ragazzo adotterà tutte le scelte che solitamente si compiono in famiglia: scuola, salute, più in generale atti di ordinaria amministrazione. Chiaramente la tutela non comporta la convivenza o il sostegno economico; per queste esiste infatti l’istituto dell’affidamento. Per ulteriori chiarimenti è possibile consultare le FAQ del Garante Nazionale per l’Infanzia consultando questo link che permette di accedere alle indicazioni esemplificative dei compiti che il tutore sarà chiamato a svolgere, come la presentazione della richiesta di permesso di soggiorno e la tenuta dei rapporti con i servizi sociali che hanno in carico il minore o con le famiglie affidatarie.
Come funziona precisamente? Il tutore volontario viene nominato dal Giudice tutelare (Tribunale per i Minorenni) come previsto dal codice di procedura civile. Ogni tribunale stipulerà quindi un’intesa con il Garante dell’Infanzia Regionale che selezionerà le domande e alimenterà l’elenco delle persone idonee a ricoprire il ruolo di tutore. Ogni Garante Regionale è tenuto a pubblicare un avviso pubblico per la selezione con le modalità di presentazione della domanda. La procedura prevede che una volta passata la fase di pre-selezione ad opera del Garante Regionale, il candidato che confermi l’intento venga ammesso alla formazione e quindi iscritto all’elenco presso il Tribunale dei Minorenni.
Quali requisiti per il candidato alla tutela volontaria? Chi voglia inoltrare domanda per diventare tutore volontario deve avere i seguenti requisiti minimi:
• possedere la cittadinanza italiana o di altro Stato appartenente all'Unione europea (in tal caso deve essere dimostrata l'adeguata conoscenza della lingua italiana ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 7 febbraio 1994, n. 174); • avere residenza anagrafica in Italia; • aver compiuto il venticinquesimo anno di età; • godere dei diritti civili e politici; • non avere riportato condanne penali e non avere in corso procedimenti penali ovvero procedimenti per l'applicazione di misure di sicurezza o di prevenzione; • non riportare cause ostative all’ufficio tutelare (art. 350 c.c.) e quindi avere la libera amministrazione del proprio patrimonio, non essere decaduto dalla responsabilità genitoriale o comunque non aver subito limitazioni o sospensioni della stessa, non essere stati rimossi da altra tutela, non essere iscritto nel registro dei falliti, avere una condotta ineccepibile (irreprensibile sul piano morale), avere tempo ed energie per ricoprire il ruolo, non trovarsi in conflitto di interessi con il minore
Chiaramente il candidato che voglia inoltrare domanda per la tutela volontaria potrà indicare titoli di studio, formazione e qualità personali che lo rendano idoneo alla funzione.
Quali Regioni hanno pubblicato il Bando? La lista dei Garanti regionali e delle rispettive bacheche è consultabile qui. Hanno pubblicato l’avviso pubblico per la selezione dei tutori tutti Garanti Regionali. Ecco comunque le indicazioni per **Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria,Lombardia,Marche, Toscana, Sardegna, Abruzzo, Molise e Valle d'Aosta, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria, Veneto, Provincia Autonoma di Bolzano e Trento.**
A Settembre vita.it annunciava più di 1100 domande pervenute alle Regioni per il ruolo di tutore volontario.