Sulla Gazzetta Ufficiale del 3 aprile 2018 è stata comunicata la costituzione, con Decreto del 6 febbraio 2018, della “Consulta Nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità”, presso il Dipartimento della funzione pubblica. La Consulta, che è una delle novità per le persone con disabilità introdotte dalla “Riforma Madia” della Pubblica Amministrazione, è prevista dall’articolo 10 del Decreto Legislativo 25 maggio 2017, n. 75. E’ composta da 12 membri, designati in rappresentanza dei Dipartimenti della funzione pubblica e delle pari opportunità, dei Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e della salute, dell’INAIL, dell’ANPAL, dell’ANCI, delle Regioni, delle Organizzazioni sindacali, e da due rappresentanti delle associazioni del mondo della disabilità indicati dall'Osservatorio nazionale di cui all'articolo 3 della legge 3 marzo 2009, n. 18. La Consulta ha le seguenti funzioni (art. 10 comma 3 Decreto 25 maggio 2017, n. 75): a) elabora piani, programmi e linee di indirizzo per ottemperare agli obblighi di cui alla legge 12 marzo 1999, n. 68; b) effettua il monitoraggio sul rispetto degli obblighi di comunicazione di cui all'articolo 39-quater; c) propone alle amministrazioni pubbliche iniziative e misure innovative finalizzate al miglioramento dei livelli di occupazione e alla valorizzazione delle capacità e delle competenze dei lavoratori disabili nelle pubbliche amministrazioni; d) prevede interventi straordinari per l'adozione degli accomodamenti ragionevoli nei luoghi di lavoro previsti dall'articolo 3, comma 3-bis, del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216; e) verifica lo stato di attuazione e la corretta applicazione delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della disabilità da parte delle amministrazioni, con particolare riferimento alle forme di agevolazione previste dalla legge e alla complessiva disciplina delle quote di riserva. Pur avendo come settore di azione quello del pubblico impiego, compiti e funzioni della Consulta (che potrebbe già essere operativa a seguito della costituzione formale), sono particolarmente rilevanti e con potenziali ricadute positive anche in altri ambiti.
Rapporto sullo stato dei diritti in Italia