Luigi Manconi ed Emma Bonino: “manipolazione politica che serve a non affrontare il problema. Reagire ad atmosfera mefitica di odio”
“Ad essere sotto accusa senza prove è il concetto stesso del soccorso di esseri umani – ha tuonato Manconi, presidente della Commissione diritti umani del Senato -, si tratta di un vero e proprio conflitto ideologico mirato a colpire l’idea stessa di soccorso e di solidarietà umana e ad abbrutirla, introducendo nel bene il concetto del male, che sporca e sfigura quell’attività”. “Qual è il reato di cui dovremmo parlare? Qual è la colpa?”, si è chiesto Manconi, precisando che nessuna delle due categorie di cui si discute, “il soccorso non autorizzato e i corridoi umanitari non regolamentati, è traducibile in fattispecie penali”. L’ex commissaria europea Emma Bonino ha puntato l’attenzione sulla necessità di “difendere le garanzie e lo stato di diritto per tutti i cittadini, migranti compresi. Un magistrato parla per atti, non per ipotesi e illazioni, e la colpevolezza di qualcuno deve essere provata. Tutta questa manipolazione politica serve a non affrontare con serietà il problema vero, non semplice, della mobilità globale, che è oramai un dato strutturale. La migrazione è un fenomeno che va governato, non demonizzato né rimosso”. “Dobbiamo assolutamente reagire a questa atmosfera mefitica di odio e tensione prima che sia troppo tardi ed entri pervasivamente nella mente della gente – ha esortato Bonino -. Non dobbiamo subire questa ondata di odio contro i poveri, che se poi sono stranieri è ancora peggio”.
Monsignor Soddu, presidente Caritas: “se si vuole rinunciare al soccorso e al salvataggio lo si dica apertamente”
Chiare anche le parole della Caritas che attraverso il suo presidente don Antonio Soddu ha detto: “Se il retropensiero di chi attacca costantemente il lavoro delle ong è quello di arrivare a rinunciare all’attività di soccorso e salvataggio nel Mediterraneo, per evitare che queste persone raggiungano il nostro Paese, è bene che venga detto apertamente al fine di creare le condizioni per un confronto chiaro e aperto su un tema che riguarda i diritti umani”. “Un processo mediatico contro chi ha creduto che salvare delle vite fosse un gesto necessario di umanita’”, si è scagliato in loro difesa il direttore della Caritas, monsignor Francesco Soddu, per il quale “le accuse, spesso non circostanziate”, appaiono un pretesto per distogliere l’attenzione dal vero problema: manca una soluzione politica. Per questo, aggiunge, “se il retro pensiero è arrivare a rinunciare alle attività di soccorso per evitare che queste persone raggiungano il nostro Paese è bene che lo dicano apertamente. Meglio un dibattito aperto che un’ipocrisia istituzionale. Ad oggi infatti non abbiamo ancora ascoltato proposte alternative”.
Loris de Filippi, Medici senza frontiere: “Frontex ci costa 250 milioni. Possibile che non si riesca a mettere in piedi un soccorso in mare europeo?”
“Ieri sera una nostra imbarcazione è tornata con dei morti a bordo. Questa è la risposta a chi ritiene che le nostre navi siano un fattore di attrazione”, ha detto Loris De Filippi, responsabile in Italia di Medici senza frontiere, alla conferenza stampa in Senato. “Come ha detto anche una persona che si intende di soccorso in mare come l’ammiraglio Melone è sicuramente falso – ha sottolineato – affermare che le Ong siano fattore di attrazione. La disperazione e l’instabilità di un Paese come la Libia e il fiorente traffico che c’è nel Paese, determinano le partenze”. Secondo Msf, “il problema è l’incapacità e l’impossibilità per l’Italia di fare accoglienza” a fronte di “nessuna solidarietà da parte degli Stati Ue. Si colpisce l’anello debole come le Ong che sono indifese politicamente”. “Paghiamo Frontex 250 milioni l’anno, possibile che non si riesca a mettere in piedi un soccorso in mare europeo? Noi – conclude – torneremmo volentieri a fare quello che facevamo in giro per il mondo”.
Andrea Maestri, Sinistra Italiana-Possibile: “parlano in tanti, ma nessuno porta uno straccio di prova”
“Le Ong impegnate quotidianamente in operazioni di salvataggio in mare rimediano a un dovere che dovrebbero fare gli Stati: garantire i diritti inviolabili dell’uomo. La nostra Carta Costituzionale prevede all’art. 2 il dovere per l’Italia di adempiere ai doveri di solidarietà”, dice il deputato di Sinistra Italiana-Possibile Andrea Maestri. Inoltre, prosegue, “tutte le polemiche di questi giorni servono solo a coprire l’inefficacia delle politiche migratorie del nostro Paese e a nascondere la migrazione di decine di migliaia di essere umani in cerca di una sistemazione migliore o in fuga da guerre, violenze e persecuzioni. Migrazione che la comunità internazionale, muta e sorda, continua a non affrontare nell’unico modo serio ed efficace: la creazione e la gestione di corridoi umanitari. Parlano in tanti ma senza mai portare uno straccio di prova, in primis quelli che le prove le dovrebbero maneggiare per lavoro”, prosegue l’esponente della Sinistra. Infine, “apparentemente la destra fa un discorso legalitario ma sostanzialmente lo fa solo per alimentare paura e odio verso chi fugge da fame, guerra e carestie come dimostra l’aggressione di Forza Nuova contro l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. La destra sta su questo tema mostrando il suo vero volto. Il volto dell’intolleranza e della xenofobia”.
Enrico Rossi, Mdp e governatore della Toscana: “salvare una vita in mare non potrà mai essere un reato”
Per Enrico Rossi, governatore della Toscana, che alla conferenza stampa ha inviato un messaggio, “solo con un approccio di governo basato sulla verità, sulle esperienze e su dati verificati e verificabili e non sulla propaganda e le teorie del complotto saremo in grado di assicurare soluzioni credibili e porre un argine in difesa dell’umanità. Salvare una vita in mare non potrà mai essere reato”. Secondo Rossi, “siamo di fronte a un tentativo di trasformare in verità una grande menzogna. L’asticella è stata alzata con l’obiettivo di demolire il principio dell’accoglienza e più in generale il lavoro di quelle organizzazioni che da anni operano a fianco dei migranti, dei poveri, degli emarginati”. “Le migrazioni non sono un’emergenza ma un fenomeno strutturale. Per affrontare questa sfida epocale serve una visione e una strategia internazionale che si regga su precisi impegni e provvedimenti – ha concluso Rossi – dei singoli governi nazionali”.