Il sistema di reclutamento universitario promosso dalla cd. riforma Gelmini in nome della meritocrazia favorisce invece accordi corruttivi tra docenti
Durante la giornata del 25 settembre 2017 sono state eseguite29 misure cautelari a carico di docenti universitari di diritto tributario su tutto il territorio nazionale - di cui 7 sono agli arresti domiciliari, 22 interdetti dall'attività per 12 mesi - sulla base dell’ipotesi accusatoria della procura di Firenze secondo cui si verificano “Sistematici accordi corruttivi tra professori di diritto tributario finalizzati a rilasciare le abilitazioni all'insegnamento secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori, con valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi”. L’inchiesta è partita grazie alla denuncia di un ricercatore che aveva subìto pressioni da parte di alcuni professori universitari per indurlo a ritirare la sua candidatura al concorso per l’abilitazione all’insegnamento (ASN) nel settore del diritto tributario al fine di favorire un altro ricercatore con un curriculum notevolmente inferiore, promettendogli che si sarebbero adoperati con la competente commissione giudicatrice per la sua abilitazione in una successiva tornata.Il caso di Firenze mette in luce una modalità di agire non isolata.
Anche il reclutamento dei docenti delle scuole suscita critichee proteste, benché per ragioni diverse rispetto al sistema universitario. Anche quest’anno mancano decine di migliaia di insegnanti da assegnare ad altrettante cattedre prive di titolare. Particolarmente delicata è la carenza di quasi 3.900 insegnanti di sostegno. Il presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ha commentato a riguardo che “con la Buona Scuola è cambiato molto ma poi nei fatti non è cambiato nulla. Perché ci ritroviamo con quasi 100mila supplenze da conferire nei primi giorni dell’anno scolastico”.