Libertà di stampa A fronte dei numerosi e destabilizzanti attacchi alla libertà di stampa, a Roma, lunedì 11 dicembre 2017, si è svolta una manifestazione sulla salvaguardia di tale libertà e contro ogni forma di fascismo.
Cyberbullismo Ancora molti e frequenti gli episodi di bullismo e soprattutto di cyberbullismo. Risale al 12 dicembre 2017, la notizia relativa all’inizio dello svolgimento delle indagini condotte dalla Procura dei minori di Sassari, a seguito di un ennesimo caso di cyberbullismo, relativo alla diffusione sui social network di un video hard, che ha coinvolto, questa volta, un ragazzo di 14 anni. In tale contesto, si segnalano, le sempre più numerose attività degli Enti locali nella lotta al bullismo e al cyberbullismo. A Milano, il 2 e 3 dicembre 2017, si è tenuto un corso di formazione contro bullismo e cyberbullismo che ha coinvolto 72 degli oltre 200 rappresentanti d'Istituto ScuolaZoo, di età compresa tra i 17 e i 18 anni, provenienti da tutta Italia. A Torino, il 14 dicembre 2017, si è svolto un convegno organizzato dall’Ufficio territoriale scolastico del Miur e dalla Città metropolitana alla quale hanno partecipato psicologi, operatori sociali, avvocati, amministratori e funzionari pubblici. A Roma, in attuazione della Legge n. 71/2017, è stato attivato un progetto pilota, finanziato dalla Regione Lazio, per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cuberbullismo. Si tratta di una app, sviluppata dall'azienda italiana VJ Technology e destinata agli studenti del Liceo Ginnasio Statale Anco Marzio di Ostia.
Negazionismo A poco più di un anno dall’entrata in vigore della legge n. 115 del 2016, la legge 20 novembre 2017 n. 167 (in G.U. 27-11-2017, n. 277) interviene sulla la c.d. aggravante di negazionismo, da applicarsi ai delitti di propaganda, istigazione e incitamento al razzismo. A partire dal 12 dicembre 2017, ovvero dall’entrata in vigore della novella legislativa, non rilevano più solamente «le affermazioni di “negazione” della Shoah o di un crimine contro l’umanità, di guerra o di genocidio», ma anche «le condotte di “minimizzazione in modo grave” e di “apologia”». Vengono, poi, inseriti nell’elenco dei reati di cui al d.lgs. n. 231 del 2001, i delitti di propaganda o istigazione razzista aggravati dal negazionismo.