I dati INPS sugli effetti del Jobs Act

Con Il Jobs Act cresce l'occupazione ma non i contratti stabili

Repubblica.it, 24 aprile 2017

Cresce l’occupazione ma rallenta il numero delle assunzioni a tempo indeterminato nei primi mesi del 2017 rispetto al 2017. Aumentano anche e considerevolmente i licenziamenti disciplinari. Le attivazioni sono state inferiori rispetto allo stesso periodo del 2016: calo di oltre 12 punti percentuali, ma complessivamente le assunzioni aumentano. Le norme del Jobs Act hanno reso più facile lasciare a casa i lavoratori per motivi disciplinari .

MILANO - Nei primi due mesi del 2017 sono stati attivati 258.952 contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) con un calo del 12,7% sullo stesso periodo del 2016. Lo rileva l'Inps nell'Osservatorio sul precariato, sottolineando che le cessazioni di contratti stabili nello stesso periodo sono state 240.368 e che quindi il saldo resta attivo per 18.584 unità (in calo rispetto al saldo positivo di 31.366 unità dei primi due mesi 2016 e di 135.734 dei primi due mesi 2015 quando erano previsti sgravi contributivi totali).

E il Jobs Act dà fiato anche ai licenziamenti. Quelli disciplinari nelle aziende con più di 15 dipendenti, nei primi due mesi del 2017, sono stati 5.347, in aumento del 30% rispetto ai 4.111 registrati nei primi due mesi del 2016. Sono saliti del 64,9% se si guarda ai primi due mesi del 2015 quando non erano ancora in vigore le norme del Jobs act che di fatto hanno cancellato il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per i lavoratori assunti da marzo 2015 nelle aziende con oltre 15 addetti.

L'Inps ha anche rilevato la corsa ad accaparrarsi i voucher prima della loro definoitiva uscita di scena. A marzo 2017 c'è stata una vera e propria corsa all'acquisto dei buoni per il lavoro accessorio, in previsione dell'abolizione dello strumento. Tra il 1 marzo e il 17, data di entrata in vigore del decreto che li ha aboliti (con la possibilità di usare quelli acquistati fino a fine anno) sono stati venduti 10.526.569 voucher in linea con l'intero mese di marzo 2016 (10.922.770). E' quanto emerge dall'Osservatorio Inps sul precariato. Nei primi tre mesi del 2017 sono stati venduti 28,5 milioni di buoni per il lavoro accessorio a fronte dei 29,09 dei primi tre mesi del 2016.

Sui dati del lavoro, nei primi due mesi del 2017, nel settore privato, si registra un saldo tra assunzioni e cessazioni pari a +211.000, superiore a quello del corrispondente periodo del 2016 (+182.000) e inferiore a quello osservato nel 2015 (+244.000). Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) dei primi due mesi del 2017 risulta positivo e pari a +352.000. Il risultato cumula la crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+33.000), dei contratti di apprendistato (+35.000) e dei contratti a tempo determinato (+284.000 inclusi i contratti stagionali). "Queste tendenze sono in linea con le dinamiche osservate nei mesi precedenti", sottolinea l'Istituto di Statistica. Complessivamente le assunzioni, sempre riferite ai soli datori di lavoro privati, nei mesi di gennaio-febbraio 2017 sono risultate 900.000: sono aumentate del 4,5% rispetto a gennaio-febbraio 2016. Il maggior contributo è dovuto alle assunzioni di apprendisti (+23,1%) e a quelle a e a quelle a tempo determinato (+10,4%) mentre sono diminuite, come detto sopra, quelle a tempo indeterminato (-12,7%).

Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato sono risultate 60.000, con una riduzione rispetto allo stesso periodo del 2016 (-13,6%). Le cessazioni nel complesso sono state 689.000 in aumento rispetto all'anno precedente (+1,4%): a crescere sono le cessazioni di rapporti a termine (+9,1%) mentre quelle di rapporti a tempo indeterminato sono diminuite (-9,5%). I licenziamenti totali nei primi due mesi del 2017 di lavoratori assunti a tempo indeterminato sono stati 92.254 a fronte di 89.546 licenziamenti nello stesso periodo del 2016 (+3%) con un aumento sostenuto soprattutto per i licenziamenti disciplinari (giusta causa e giustificato motivo soggettivo) cresciuti del 15,3% da 10.107 a 11.656. Tra questi ultimi si registra un incremento soprattutto nelle aziende più grandi (più di 15 dipendenti) per le quali le chiusure di contratto per motivi disciplinati sono passate da 4.111 a 5.347 (+30%). I licenziamenti individuali per motivo oggettivo o collettivi hanno riguardato 71.345 casi in calo dell'8,1% rispetto ai 77.697 del primo bimestre 2016. Le dimissioni sono state nel primo bimestre 2017 nel complesso 124.312, in calo del 15,2% rispetto alle 146.677 dello stesso periodo del 2016.

Continua la contrazione delle dimissioni, su cui ha inciso l'introduzione, a marzo 2016, dell'obbligo della presentazione on line: -15,2% rispetto a gennaio-febbraio 2016. Dai dati definitivi relativi all'esonero contributivo biennale le assunzioni agevolate sono state pari a 412.000 cui si aggiungono 204.000 trasformazioni di rapporti a termine beneficiarie del medesimo incentivo. In totale i rapporti agevolati sono stati 616.000, pari al 38% del totale delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato. Quanto alla composizione dei nuovi rapporti di lavoro in base alla retribuzione mensile, si registra, per le assunzioni a tempo indeterminato intervenute a gennaio-febbraio 2017, una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.500 euro (31,8% contro 35,8% di gennaio-febbraio 2016).

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