Il rapporto dell'OIL sulle condizioni lavorative nel Mondo

Il rapproto OIL sulle condizioni lavorative nel mondo fornisce un’analisi comparativa senza precedenti sulla qualità del lavoro nel mondo. L’OIL e Eurofound hanno inoltre invitato i paesi di tutto il mondo a realizzare delle rilevazioni sulle condizioni di lavoro che includano dati comparabili, affermando che ciò è fondamentale per identificare questioni di interesse e fornire evidenza per la formulazione e realizzazione delle politiche.

L'Organizzazione Internazionale del Lavoro dell'ONU ha pubblicato il rapporto sulle Condizioni Lavorative nel Mondo. Lo studio, scaricarbile integralmente a questo link, fornisce per la prima volta, un’analisi comparativa — basata sulle rilevazioni statistiche degli ultimi cinque anni — della qualità del lavoro di 41 paesi. Le rilevazioni coprono i 28 paesi dell’Unione Europea (UE28), la Cina, la Repubblica di Corea, la Turchia, gli Stati Uniti, i paesi dell’America centrale di lingua spagnola, l’Argentina, il Cile e l’Uruguay. Lo studio si focalizza sull’analisi di sette dimensioni della qualità del lavoro: i luoghi di lavoro (ambiente fisico), l’intensità del lavoro, gli orari di lavoro, l’ambiente sociale, lo sviluppo di competenze e, le prospettive della vita lavorativa e i salari. Sebbene vi siano importanti differenze tra i paesi in merito a queste dimensioni della qualità del lavoro, esistono anche importanti similitudini. Esposizione frequente a rischi professionali. Più della metà dei lavoratori in molte regioni e paesi ha dichiarato di svolgere movimenti ripetitivi della mano e delle braccia. Un quinto o più dei lavoratori sono frequentemente esposti a temperature elevate sui luoghi di lavoro; una proporzione simile riporta un’esposizione a basse temperature. Tra un quinto e un terzo dei lavoratori — e fino al 44 per cento in Turchia — segnalano un esposizione a forti rumori durante il lavoro. L’intensità del lavoro,come il lavoro con scadenze ravvicinate e ritmi di lavoro molto elevati, riguarda un terzo dei lavoratori nell’UE e la metà negli Stati Uniti, in Turchia, in El Salvador e in Uruguay. Circa il 25- 40 per cento dei lavoratori ha un lavoro che richiede un coinvolgimento emotivo. Le differenze negli orari di lavoro sono nette: mentre il 15 per cento dei lavoratori nei paesi dell’UE lavora più di 48 ore a settimana, in Cina e nella Repubblica di Corea il fenomeno riguarda oltre il 40 per cento dei lavoratori, in Cile oltre il 50 per cento e in Turchia quasi il 60 per cento. In tutti i paesi, almeno il 10 per cento dei lavoratori lavora durante il tempo libero. Le lunghe ore di lavoro sono associate ad un’alta intensità del lavoro. Nella maggior parte dei paesi i lavoratori dichiarano di svolgere più ore di lavoro retribuito rispetto alle lavoratrici. Se s’includono le ore di lavoro non retribuito, in tutto il mondo, le donne lavorano più a lungo rispetto agli uomini. Oltre il 70 per cento dei lavoratori nella Repubblica di Corea riporta di prendersi un’ora o due ore di lavoro per occuparsi di questioni personali o familiari. Negli Stati Uniti, in Europa e in Turchia la percentuale oscilla tra il 20 e il 40 per cento. La maggior parte dei lavoratori dichiara di beneficiare di buone relazioni sociali e di supporto nell’ambiente lavorativo. Circa il 70 per cento dei lavoratori di tutti i paesi valuta positivamente la capacità di gestione del personale da parte dei dirigenti e ha segnalato alti livelli di relazioni sociali e supporto dai propri colleghi, sebbene vi siano eccezioni in alcuni paesi. Circa il 12 per cento dei lavoratori ha dichiarato di essere stato oggetto di abusi verbali, comportamenti umilianti, bullismo, attenzione sessuale indesiderata o molestie sessuali.

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