Rifugiati e non refoulement

Con sentenza del 28 settembre 2016 n. 4004, il Consiglio di Stato ha impedito il trasferimento dall’Italia all’Ungheria di un richiedente asilo per rischio di esposizione a trattamenti inumani e degradanti, ritenendo l’Ungheria Paese non sicuro.

Con sentenza del 28 settembre 2016 n. 4004, il Consiglio di Stato ha impedito il trasferimento dall’Italia all’Ungheria di un richiedente asilo per rischio di esposizione a trattamenti inumani e degradanti, ritenendo (sulla scorta di alcune pronunce della Corte di giustizia Ue) l’Ungheria Paese non sicuro.

In tale valutazione hanno pesato anche le modifiche normative approvate a luglio 2015 in Ungheria volte a ridurre i flussi migratori (e simboleggiate da quello che è stato definito il muro “anti-immigrati” eretto sui confini ungheresi), legittimando altresì la detenzione per fini amministrativi dei richiedenti asilo e la loro sottoposizione a lavori di pubblica utilità per coprire le spese di mantenimento.

E’ del resto del 10 dicembre scorso la lettera di costituzione in mora inviata dalla Commissione Ue all’Ungheria per la dubbia compatibilità, appunto, delle politiche migratorie ungheresi con i principi del diritto dell’Unione europea.

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