Di Domenico Massano Il preoccupante sgombero di una palazzina ad Asti: 40 agenti per “disperdere” tre famiglie.
Asti, 19 luglio 2017, ore 11,30: “Almeno una quarantina di agenti tra carabinieri, polizia municipale e poliziotti della celere (in assetto antisommossa), due furgoni blindati, 5 volanti, due mezzi dei vigili del fuoco. Un ingente, e inquietante, dispiegamento di forze di fronte ad alcune famiglie con bambini, che tentavano di dialogare con gli assedianti per cercare di evitare di essere cacciate da una piccola palazzina in strada del Fortino (3 famiglie di origine magrebina, in tutto 15 persone di cui 6 minori che, per inciso, pur occupando la palazzina da diverso tempo, non essendo ancora riuscite a trovare soluzioni alternative, non avevano mai creato problemi di sorta). Questa la scena cui ho assistito questa mattina uscendo da casa mia, distante circa un centinaio di metri dallo stabile. Non riesco a immaginarmi come possano vivere questo momento quei bambini e quei genitori, e, soprattutto, quale ricordo ne conserveranno se tale è l’impressione che l’immotivata sproporzione dell’intervento, esercita su una persona non direttamente coinvolta come me. E’ preoccupante vedere che la necessità di un’abitazione, in questo difficile periodo storico, è trattata alla stregua dei peggiori crimini. Il triste spettacolo da me visto questa mattina mi sembra un’ingiustificata esagerazione per una civile democrazia in cui i bisogni delle persone non dovrebbero essere trasformati in colpe e in cui la salvaguardia dei diritti di proprietà non dovrebbe mai diventare pretesto per prove di forza istituzionali. A mio parere un pessimo biglietto di presentazione per il nuovo Sindaco e la nuova amministrazione appena insediata che, quantomeno, dovrebbero fornire un’adeguata giustificazione di quanto accaduto”. P.S.: “Al mio rientro a casa verso le 20.00, vedo l’ingresso dello stabile sprangato e sorvegliato da alcuni vigilanti di agenzie private. Pochi minuti dopo scorrendo le notizie della cronaca cittadina scopro che la “soluzione” pensata e adottata da parte di Sindaco, Assessore e servizi sociali è stata quella di “disperdere” i nuclei famigliari, inviando le donne e i bambini in una casa di accoglienza e gli uomini al dormitorio comunale. 40 agenti per cacciare, chiudere e dividere 3 famiglie che non opponevano alcuna resistenza. Se questo è amministrare… Se questa è civiltà …”