Il Premier Matteo Renzi, il 9 Novembre 2016, in occasione dell’informativa alla Camera sul terremoto ha ribadito quanto già affermato in conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri del 31 Ottobre scorso riguardo alla necessità di tenere i finanziamenti per l’edilizia scolastica al di fuori del patto di stabilità (si veda Istruzione e mobilità sociale in Rapporto sullo stato dei diritti in Italia 2016). Il premier ha precisato che “è nostra ferma convinzione sottolineare l’esigenza di tornare a svolgere un lavoro di progettazione strategico soprattutto sull’edilizia scolastica. Ribadisco qui che tutto ciò che servirà all’edilizia scolastica non solo nei territori interessati dal sisma dovrà essere scomputato dal patto”. La Commissione Europea, che ha subito richiamato l’Italia per i rischi che potrebbero essere determinati dalla manovra finanziaria 2017, sembra mostrare aperture per quanto riguarda le spere straordinarie - terremoto e migranti. Per un approfondimento si vela La UE: manovra a rischio sfondamento.
Il 7 Novembre 2016 è stato diffuso il nuovo rapporto di Save the Children(Non) Tutti a mensa! che denuncia il mancato accesso al servizio mensa per oltre il 50% degli alunni delle scuole primarie in otto regioni italiane. Il monitoraggio, effettuato sui 45 Comuni con più di 100.000 abitanti, evidenzia percentuali molto elevate in cinque regioni: Sicilia (80%), Puglia (73%), Molise (70%), Campania (65%) e Calabria (73%). Un dato particolarmente grave registrato è che ben nove Comuni (Ancona, Brescia, Foggia, Novara, Palermo, Reggio Calabra, Sassari, Taranto e Salerno) tra quelli monitorati esclude dal servizio mensa i bambini figli di genitori morosi.
Il 16 Novembre 2016, il MIUR ha reso noti i risultati del monitoraggio delle scuole superiori private paritarie previsto dal Piano straordinario di ispezioni avviato con il decreto la “Buona scuola”. Sono stati ispezionati 288 istituti al fine di valutarne il rispetto dei requisiti per il mantenimento della parità scolastica in relazione alle scuole pubbliche. Il monitoraggio ha comportato la revoca della parità a 27 scuole (il 9% dei casi) e ha fatto emergere problematiche rilevanti da sanare per 145 istituti scolastici. Un ulteriore dato significativo evidenziato dal lavoro di controllo è la riduzione del 13% del numero di privatisti agli esami di maturità per l’anno scolastico 2015-16 rispetto al 2014-15.